Le adesioni al trattato sono iniziate il 20 settembre 2017.
Il trattato entrera’ in vigore il 22 Gennaio 2021, dopo che sono giunte
50 ratifiche (ora sono 51).
Tra i paesi che hanno ratificato segnaliamo Austria, Bangladesh, Cuba, Kazakhstan, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Sud-Africa, Tailandia, Vietnam. E’ un dato di fatto che altri Paesi che hanno finora ratificato il trattato sono, se mi si consente il termine, paesi “minori”.
Tra i paesi che per ora hanno firmato il trattato, ma non lo hanno ratificato, segnaliamo il Brasile (che e’ difficile che lo ratifichi in tempi brevi). In generale il trattato ha avuto molto seguito in America Latina (tra i firmatari manca solo l’Argentina). Ha avuto anche seguito in Africa (tra i firmatari mancano ad es. il Kenia, la Somalia, il Marocco, la Tunisia, l’Egitto) e nel sud est asiatico.
Cioe’ possiamo vedere una certa correlazione tra i paesi che partecipano ad una zona libera da armi nucleari e i paesi che firmano il trattato.
La conferenza dell’ONU, che ha discusso nel 2017 il trattato, ha visto la partecipazione di 122 stati con 120 adesioni; solo 1 ha votato contro (Paesi Bassi) e uno si e’astenuto (Singapore). Singapore ha dichiarato sostanzialmente che vedeva un contrasto tra le obbligazioni esistenti in campo nucleare (NPT, Trattato sui test nucleari). I Paesi Bassi hanno invece votato contro perche’ il trattato TPNW e’ in contrasto, secondo loro, con gli obblighi dei membri della NATO.
Il testo del trattato e’ disponibile in inglese sul sito dell’ONU http://undocs.org/A/CONF.229/2017/8 ed in italiano al link https://www.avvenire.it/c/mondo/Documents/trattato%20ITA.pdf
In particolare questa e’ la lista delle proibizioni definite dal trattato:
Ciascuno Stato Parte si impegna, in qualsiasi circostanza, a non:
(a) Sviluppare, testare, produrre, produrre, oppure acquisire, possedere o possedere riserve di armi nucleari o altri dispositivi esplosivi nucleari;
(b) Trasferire a qualsiasi destinatario qualunque arma nucleare o altri dispositivi esplosivi nucleari o il controllo su tali armi o dispositivi esplosivi, direttamente o indirettamente;
(c) Ricevere il trasferimento o il controllo delle armi nucleari o di altri dispositivi esplosivi nucleari, direttamente o indirettamente;
(d) Utilizzare o minacciare l’uso di armi nucleari o di altri dispositivi esplosivi nucleari;
(e) Assistere, incoraggiare o indurre, in qualsiasi modo, qualcuno ad impegnarsi in una qualsiasi attività che sia vietata a uno Stato Parte del presente Trattato;
(f) Ricercare o ricevere assistenza, in qualsiasi modo, da chiunque per commettere qualsiasi attività che sia vietata a uno Stato Parte del presente Trattato;
(g) Consentire qualsiasi dislocazione, installazione o diffusione di armi nucleari o di altri dispositivi esplosivi nucleari sul proprio territorio o in qualsiasi luogo sotto la propria giurisdizione o controllo.
Ora prendiamo in considerazione le argomentazioni dei due paesi che si sono o astenuti o hanno votato contro il trattato (pur avendo partecipato alla discussione).
A. Il trattato e’ in “contrasto con il TNP”. Il contrasto o meglio la differenza fondamentale che esiste tra il TNP e il TPNW e’ il fatto che nel TNP sono definiti come Paesi nucleari i paesi che hanno fatto esplosioni nucleari prima del 1 gennaio 1967. Questi Paesi “nucleari” sono ammessi come tali nel TNP.Tuttavia i paesi nucleari, secondo il TNP, hanno l’obbligo di procedere verso il disarmo, ma non c’e’ nessuna data specifica entro cui questi paesi nucleari devono fare dei passi in avanti verso il disarmo.
Nel TNPW I paesi che possiedono armi nucleari, possono in linea di principio, aderire al trattato, ma devono immediatamente cessare la operativita’ delle armi nucleari e distruggerle in tempi concordati con gli altri paesi del TPNW. Si noti in ogni caso che il TNP ammette e “sostiene” (esplicitamente) lo sviluppo delle zone libera da armi nucleari. il TPNW sostanzialmente vuole estendere (in linea di principio dapertutto) le zone libere da armi nucleari.
B. IL TPNW e’ in contrasto con gli obblighi dei paesi che aderiscono alla NATO. Ora il fatto e’ che nella NATO ci sono non solo paesi nucleari ma anche Paesi, che pur non essendo nucleari, ospitano armi nucleari americane (Italia, Olanda, Germania, Belgio e Turchia). Le armi nucleari installate in questi paesi si distinguno in armi cosidette a chiave singola, cioe’ destinate ad essere lanciate da sistemi di lancio (aerei) americani, e quelle cosidette a doppia chiave destinate ad essere lanciate da aerei dei paesi alleati. Questo e’ in linea teorica anche in contrasto con lo stesso TNP (perche’ le armi nucleari americane cosidette a “doppia chiave” dovrebbero essere consegnate ad aerei dei paesi alleati per il loro utilizo e quindi si violerebbe la regola del TNP che impedisce la cessione ad altri del controllo sulle armi nucleari).
In ogni caso la presenza nel proprio territorio di armi nucleari americane NON e’ un obbligo che deriva dalla adesione alla NATO, ma la conseguenza di un rapporto bilaterale tra gli USA e il paese che ospita le armi nucleari. Certo e’ che la NATO nella sua strategia, prevede in caso di conflitto il possibile uso di armi nucleari.
Recentemente (Set. 2020) il nuovo governo belga ha sostenuto che il TPNW potrebbe dare un nuovo impulso al disarmo nucleare. Essere parte della NATO, ed ospitare armi nucleari (per ora) non implica dunque necessariamente una ostilita’ a priori verso il TNPW. Quindi l’ostilita’ verso il TPNW non e’ un “requisito necessario” per i paesi NATO.
L’Italia potrebbe considerare vari aspetti che fanno parte del trattato, anche se non firmera’ il trattato nel prossimo futuro.
La questione centrale per noi e’ il fatto di ospitare ad Aviano circa 50 armi nucleari americane destinate ad essere utilizzate da aerei militari americani e a Ghedi (BS) di ospitare circa 20 armi nucleari americane destinate ad essere utilizzate da aerei italiani. Come abbiamo detto il fatto di ospitare queste armi nucleari non e’ una conseguenza della partecipazione dell’Italia alla NATO, ma il risultato di un accordo bilaterale Italia-USA.
Le armi nucleari in questioni (tipo B61 – 3/-4) sono armi nucleari di potenza variabile da frazione di kiloton a qualche centinaio (?) di kiloton. Possono essere lanciate da aerei F-16 o Tornado. Queste bombe sono dotate di un piccolo paracadute e quindi sono bombe a gravita’. Il nuovo modello in preparazione il B61-12 e’ dotato di un piccolo motore in coda che permette di orientare la bomba meglio verso l’obiettivo ed inoltre e’ dotato di una capacita’ “earth-penetrating”. Il B61-12 potra’ essere lanciato solo dai nuovi aerei F-35. L’Italia ha acquistato questi aerei e potra’ dunque avere aerei “nuclear certified” per le nuove bombe.
Ospitare armi nucleari altri paesi e’ in contrasto con il punto (g) dell’elenco delle proibizioni del TPNW.
Si tenga present e che le armi nucleari americane basate sul territorio di altri paesi non hanno un particolare ruolo strategico. In caso di conflitto nucleare gli USA si baseranno principalmente sui propri sistemi di lancio e non su quelli dei paesi alleati.
L’installazione di armi nucleari americane sul terriorio di altri paesi ha avuto storicamente il compito di a) rassicuare i paesi alleati sul fatto che gli Usa si impegnano a “difendere” i paesi stessi e b) scoraggiare i paesi alleati a cercare di acquisire per proprio conto armi nucleari. Ad esempio si voleva che la Germania non seguisse l’esmpio della Francia in termini di armamenti nucleari.
In conclusione l’Italia potrebbe “avvicinarsi” al TPNW richiedendo la rimozione delle armi nucleari americane installate ad Aviano e Ghedi. Cioe’ l’Italia potrebbe, in questo modo, rispettare tutte le proibizioni del TPNW e anche rispettare in maniera non equivoca tutti gli impegni del TNP. In questo modo l’Italia potrebbe inoltre rimuovere dal proprio territorio possibili “targets” per un attacco avversario e contribuire in generale alla causa del disarmo nucleare.
Certo e’ che l’Italia si e’ impegnata ad acquisire alcuni aerei F-35 (alla cui costruzione hanno contribuito anche aziende italiane) e in questo modo si e’ anche impegnata ad acquisire proprio aerei “nuclear certified” per le nuove bombe B61-12.
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